Nel nome di Draghi - di Frida Nacinovich

M’ama, non m’ama, m’ama. L’ultimo petalo della margherita rimasto tra le dita di Enrico Letta dice che Carlo Calenda lo ama, Pd e Azione possono correre insieme alle elezioni del 25 settembre. Nel nome di Draghi si va allo scontro con la destra, che pure stava benone con Draghi tanto da far parte del ‘governo dei migliori’, tranne i Fratelli d’Italia che però nei momenti topici come il riarmo si stringevano a coorte. Vista la situazione non ci si stupisca se il 40% degli italiani non ha il minimo interesse al voto.

Matteo Renzi sprizza gioia da ogni poro, la foto di Calenda fra Mariastella Gelmini e Mara Carfagna è un sogno che si realizza. Lui è pronto a saltare sul barcone, all’assalto dei putiniani italiani, che nell’immaginario di Letta & c. sono tutti lì, dietro Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. Che poi questa sia un’arma utile in campagna elettorale è tutto da dimostrare, ma tant’è. Prepariamoci: la campagna elettorale estiva è una novità nella politica italiana, non siamo mica come i tedeschi che votano invariabilmente a fine settembre da decenni.

Letta ha promesso che non romperà le scatole agli italiani e alle italiane sotto l’ombrellone, bella forza hanno inventato la televisione apposta per fare campagna elettorale con l’aria condizionata a 23 gradi. Al resto penseranno i social, perché è più semplice rispondere con un emoticon che articolare una frase coerente. Anzi è più smart, più cool, più giovane.

Ma tranquilli, arriveranno anche i volantini, con il faccione di Draghi e il testo dell’agenda Draghi sul retro. Un banchiere come nume tutelare del cosiddetto centro sinistra. Ma forse d’ora in poi bisognerà chiamarlo centro sinistro, del resto la Democrazia cristiana lo aveva insegnato: tutti insieme appassionatamente al momento del voto. Per dividersi, farsi agguati e colpi bassi ci sarà tempo in seguito. La legge elettorale ideata da Ettore Rosato, piddino doc, è fatta per bipolarizzare il voto, senza dare nemmeno l’ebbrezza di poter scegliere questo o quel candidato.

Così è se vi pare, e anche se non vi pare è così lo stesso. Altrimenti vi beccate Meloni, Salvini e Berlusconi. Purtroppo Mélenchon è nato in Francia. Centro contro destra, le elezioni italiane sono tutte qui.