Sessant’anni di FILCAMS-CGIL... e la storia continua - di Mirko Grandi

La storia di una categoria all’interno di una confederazione sindacale ha un duplice aspetto: da una parte l’attività rivendicativa e contrattuale della categoria stessa dalla sua nascita, nella sua espansione, nei suoi programmi e nei suoi uomini e nelle sue donne; dall’altra il peso della categoria all’interno della confederazione, il suo peso nei programmi, nei quadri e all’interno della ricostruzione storiografica stessa.

In Italia la nascita e lo sviluppo delle organizzazioni sindacali viaggia con la nascita e lo sviluppo dell’industria, trascurando altri settori che hanno avuto un peso specifico non indifferente in questo processo. I settori oggi di competenza della FILCAMS-CGIL erano presenti in gran numero all’interno delle prime camere del lavoro, commessi e impiegati del commercio avevano fondato “unioni di miglioramento” alla fine dell’800 per aumenti salariali e condizioni dignitose di lavoro, la FILAM rappresentava i lavoratori degli alberghi e diede una grande partecipazione al biennio rosso.

Questi e altri apporti vengono generalmente trascurati nella storia del sindacato in Italia e non danno la giusta misura dell’apporto dato da questi settori e non vi sono studi specifici di settore, unica eccezione le ricerche del prof. Antonio Famiglietti [autore di 3 volumi dedicati al tema, oggi raccolti in un cofanetto edito dalla Ediesse: 100 anni di sindacato dei servizi. Le origini dell’attività sindacale nel settore dei servizi (1880-1925). La nascita della FILCAMS CGIL (1944-1960). Un sindacato dei servizi nella società industriale (1960-1981), ndr], mentre esiste una ricchissima bibliografia sulle lotte contadine e nelle fabbriche.

Dopo la chiusura delle libere organizzazioni sindacali da parte del partito fascista rinascono nel dopoguerra le “federazioni” che nel futuro costituiranno la FILCAMS:
- 1945 FILAM (Federazione Italiana Lavoratori Alberghi e Mense);
- 1946 FILCEA (Federazione Italiana Lavoratori Commercio e Aggregati);
- 1948 FILAI (Federazione Italiana Lavoratori Ausiliari dell’Impiego).

La CGIL del secondo dopoguerra è impegnata nella ricostruzione e nelle grandi questioni nazionali come la lotta alla legge truffa e il piano per il lavoro; le federazioni agiscono in àmbiti soprattutto locali in un paese ancora contadino e che andava industrializzandosi.

Non esisteva ancora la grande distribuzione, il primo supermercato verrà aperto in Italia solo nel 1957, il turismo di massa sarebbe nato negli anni ‘60 e la FILAM operava soprattutto negli alberghi delle grandi città, in particolare a Milano, così come a Milano era centrale l’attività della FILAI coi suoi portieri, con la vigilanza privata e gli addetti alle pulizie. La fusione tra FILAM E FILCEA, che fu il primo passo verso la FILCAMS come la conosciamo oggi (il nome non fu una scelta pacifica, molti sostenevano FIDALS cioè federazione italiana della distribuzione, degli alberghi e dei servizi) nacque su pressione della confederazione per diversi motivi, prima di tutto una ricerca di semplificazione della propria struttura organizzativa unificando i settori cosiddetti “immateriali”, in contrapposizione ai settori produttivi. La CGIL accetta la contrattazione articolata per azienda e per settore, fino ad allora praticata solo dalla CISL, la ricerca di maggiori relazioni e proposte nei confronti della classe media, rappresentata dal commercio al dettaglio, individuando un fronte comune produttori-consumatori.

La prima segreteria era formata dal segretario generale Alieto Cortesi e dai segretari Domenico Banchieri, Domenico Gotta, Giovanni Peracchi, in quota PCI, e dal socialista Dante Leoni; figura centrale di quel periodo fu Domenico Gotta, segretario della FILCEA nel periodo della fusione con la FILAI, fu dirigente della FILCAMS-CGIL ininterrottamente dal 1960 al 1980, prima nella segreteria e poi come segretario generale sino al 1980.

Fu in quel periodo che la categoria prese la sua fisionomia definitiva con l’adesione della FILAI nel 1974 e la crescita dei settori di rappresentanza: lo sviluppo della distribuzione organizzata con l’arrivo dei grandi marchi stranieri, la nascita del turismo di massa e la sempre maggiore terziarizzazione da parte delle aziende di settori prima gestiti direttamente.

Le segreterie di Gilberto Pascucci e Aldo Amoretti, rispettivamente negli anni‘80 e‘90 rafforzeranno la categoria nel numero degli iscritti, mentre le relazioni con la confederazione videro spesso la categoria in contrapposizione sulle scelte politiche.
Ivano Corraini diresse la categoria dal 1999 al 2008 durante la sua segreteria il tema “forte” fu l’apertura domenicale dei negozi, e la sua ricaduta sui lavoratori e sulle nuove assunzioni, e la firma separata di FISASCAT e UILTUCS nel rinnovo del CCNL del commercio nel 2008.
Con la segreteria di Franco Martini prima e di Maria Grazia Gabrielli fino ad oggi, la storia si fonde con la cronaca, il numero degli iscritti supera quello delle categorie industriali, il terziario da settore ai margini diventa settore di riferimento in primo piano e la FILCAMS-CGIL diviene la categoria di sperimentazione di nuove forme contrattuali e organizzative.

Tuttavia, la FILCAMS continua a soffrire di scarsa visibilità a livello mediatico dove continua ad essere preponderante la visibilità del sindacato industriale in particolare della FIOM e quella più generale della CGIL come confederazione… e la storia continua…

 


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