Partite IVA: andare controcorrente - di Andrea Montagni

La stragrande maggioranza dei lavoratori autonomi di nuova generazione sono dipendenti costretti ad accettare rapporti di lavoro formalmente autonomi: operai, braccianti, facchini, commessi, impiegati, domestici. La lotta per la loro emancipazione costituisce il cuore della lotta contro la precarietà. C’è una parte, consistente, che nasconde – dietro la nascita e la morte subitanea di aziende individuali a partita Iva – lavoro nero, illegalità, evasione contributiva. Un fenomeno da reprimere senza pietà. Ce ne sono tanti, tra i 200.000, che sono lavoratori autonomi qualificati ai quali le corporazioni degli ordini professionali e i settori del lavoro autonomo strutturato muovono guerra per marginalizzarli.
Questo settore professionalizzato, qualificato sul piano intellettuale, generalmente politicizzato, va assumendo l’egemonia della massa dei lavoratori precari. E detta la linea. La Cgil, non si capisce bene perché e per come, ha deciso di sostenere la loro rivendicazione di un’aliquota Inps più bassa e di richiedere – senza versamento di contributi corrispondenti – il riconoscimento di malattia, cassa integrazione, maternità, ecc.
Noi siano per il diritto di questi lavoratori di avere accesso agli strumenti del welfare laburistico. Ci mancherebbe. Ma vorremmo fosse chiaro che i lavoratori dipendenti non beneficiano “a babbo morto” di un bel niente: versano il 45% dei loro stipendi per l’insieme delle prestazioni assistenziali e previdenziali! Non è che sono la cassa di tutti…
Rimettere in discussione la controriforma delle pensioni, rivedere i coefficienti di rivalutazione, riconoscere i periodi di non lavoro, ripristinare la pensione di anzianità e riportare a 65 anni quella di vecchiaia: unire in una battaglia comune, questo serve. Altrimenti si portano secchi d’acqua a chi vuole creare un sistema di tipo assicurativo. O qualcuno pensa che la massa dei lavoratori dipendenti (e degli autonomi del futuro) sarà in grado di assicurarsi su base individuale le rendite e le polizze assicurative per curarsi e vivere serenamente la vecchiaia?


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