“Arrendersi o perire!”
“La battaglia finale contro la Germania hitleriana volge a passi rapidi e sicuri verso il trionfo definitivo delle potenze alleate dei popoli democratici. La cricca hitleriana e fascista sente venire la propria fine e vuol trascinare nella rovina estrema le ultime forze che le restano e, con esse, il popolo e la nazione. È una lotta inutile ormai per i nazifascisti, è un suicidio collettivo. Una sola via di scampo e di salvezza resta ancora a quanti hanno tradito la patria, servito i tedeschi, sostenuto il fascismo: abbassare le armi, consegnarle alle formazioni patriottiche, arrendersi al Comitato di liberazione nazionale.
Arrendersi o perire!
È l’intimazione che deve essere fatta a tutte le forze nazifasciste, a quelle tedesche come a quelle italiane, a quelle volontarie fasciste come a quelle coscritte del cosiddetto esercito repubblicano. Sia ben chiaro per tutti che chi non si arrende sarà sterminato. Sia ben chiaro per i componenti delle forze armate del cosiddetto governo fascista repubblicano che chi sarà colto con le armi in mano sarà fucilato. Solo chi abbandona oggi, subito, prima che sia troppo tardi, volontariamente, le file del tradimento, solo chi si arrende al Comitato di Liberazione Nazionale, consegna le armi – quante armi può – ai patrioti avrà salva la vita, se non si sarà macchiato personalmente di più gravi delitti. Il Comitato di Liberazione Nazionale e le formazioni armate del Corpo dei Volontari della Libertà non accettano e non accetteranno mai – in armonia con le decisioni dei capi responsabili delle Nazioni Unite – altra forma di resa dei nazifascisti che non sia la resa incondizionata. Che nessuno possa dire che, sull’orlo della tomba, non è stato avvertito e non gli è stata offerta un’estrema ed ultima via di salvezza”.
(Ultimatum del CLNAI alle forze armate e ai funzionari della Germania nazista e della RSI, 19 aprile 1945)
Il proclama del CLNAI del 25 aprile 1945
Art. 1. Costrettivi dall’esistenza di forze reazionarie che tentano di perpetuare l’odiata loro tirannia e dalla imprescindibile necessità di assicurare la salvezza del patrimonio nazionale e l’incolumità dei cittadini, l’ordine pubblico ed il funzionamento di tutti i servizi, il Comitato di Liberazione Nazionale proclama lo stato di eccezione in tutto il territorio di sua competenza a far tempo dalle ore ... di oggi. Le norme dello stato di eccezione sono stabilite negli art. 3, 5 e seguenti del presente decreto. Per le ore ... di oggi tutti i cittadini devono ritirarsi nel proprio domicilio.
Art. 2. Sono istituiti i Tribunali di Guerra in ogni Provincia dal Comando di zona del Corpo Volontari della Libertà designato dal Comando stesso che presiede, da un magistrato in servizio attivo o a riposo designato dal Comitato di Liberazione Nazionale provinciale e da un Commissario di guerra addetto al Comando di Zona e da due semplici partigiani nominati dal Comando di Zona. I Tribunali di guerra hanno competenza a giudicare dei reati contemplati dal presente decreto: essi siedono in permanenza e le loro sentenze sono emanate in nome del popolo italiano ed eseguibili immediatamente.
Art. 3. Il saccheggio, il sabotaggio, la rapina, la grassazione, il furto sono puniti con la morte. Chiunque venga sorpreso a compiere uno dei predetti reati sarà immediatamente passato per le armi sul posto.
Art. 4. Le formazioni dell’esercito, dell’aeronautica e della marina fasciste e tutti i corpi armati fascisti, inclusi quelli di polizia, sono disciolti. I loro membri sono esentati dal servizio e liberati dal giuramento prestato. Essi debbono abbandonare il loro posto immediatamente senza asportare alcuna arma, equipaggiamento, munizioni o altro. Essi dovranno recarsi nei campi di concentramento secondo le norme che verranno emanate dal Comando Militare, in attesa dell’accertamento delle rispettive responsabilità. I contravventori sono considerati ribelli passibili di morte e saranno passati per le armi sul posto.
Art. 5. Per la durata dello stato di eccezione sono assolutamente vietati gli assembramenti di più di cinque persone, le riunioni - salvo quelle indette o autorizzate dal Comitato di Liberazione Nazionale.
Art. 6. La tutela dell’ordine pubblico è affidata esclusivamente a quelle formazioni del Corpo dei Volontari della Libertà all’uopo incaricate con esplicito mandato del Comitato di Liberazione Nazionale e del Comando Militare. Chiunque opponga resistenza in qualsiasi modo o contravvenga alle norme del presente decreto sarà deferito al Tribunale di guerra.
Art. 7. Chiunque detenga armi deve farne immediata denuncia e consegna al Comando Militare, pena la confisca dell’arma e l’immediato arresto.
Art. 8. Tutti gli appartenenti alle forze armate tedesche di qualunque specie sono dichiarati prigionieri di guerra e dovranno recarsi nei luoghi stabiliti secondo le norme che verranno tempestivamente emanate dal Comando Militare. Lo stesso trattamento è riservato ai civili di cittadinanza tedesca.
Art. 9. Il Comitato di Liberazione Nazionale ed il Comando Militare hanno la facoltà di ordinare perquisizioni, requisizioni ed arresti.
Milano, 25 aprile 1945.
Sandro Pertini alla radio, la mattina del 25 aprile 1945:
“Cittadini, lavoratori! Sciopero generale contro l’occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine. Come a Genova e a Torino, ponete i tedeschi di fronte al dilemma: arrendersi o perire”.