Kiev non deve essere la nuova Sarajevo! - di Andrea Montagni

Il 9 maggio 1945 finiva la seconda guerra mondiale.
Quest’anno siamo a ricordare quella data con un groppo alla gola. Il vento di guerra è tornato prepotente in Europa. Il conflitto in corso in Ucraina, dopo l’invasione russa, prosegue da oltre due mesi, allargando via via il numero dei paesi coinvolti, per ora a livello di aiuti militari, di sanzioni economiche e di sostegno diplomatico e si è rapidamente trasformato in una guerra per interposta persona tra gli Stati Uniti d’America e la Federazione russa.

Gli USA stanno cercando in tutti i modi di creare una coalizione mondiale antirussa, a partire dall’Europa, ma blandendo e minacciando gli altri paesi del mondo per farli schierare al proprio fianco.

La Russia, come tutti i paesi che nella storia contemporanea hanno iniziato una guerra, pensava di fare una guerra lampo e reagisce con ferocia alla resistenza sul campo delle truppe ucraine.

L’attuale guerra è stata caratterizzata da tre fasi: una prima fase di guerra di bassa intensità dal 2014 ad oggi, nella quale la ribellione della popolazione russa contro il regime fascistizzante di Kiev è stata sostenuta dalla Russia; una seconda iniziata il 26 febbraio, quando le truppe russe hanno varcato il confine ucraino; la terza quando è apparso chiaro che gli USA e la NATO non avrebbero permesso ai russi di fare quel che loro (USA e NATO) avevano fatto in Jugoslavia nel 1991 e in Irak nel 2003.

La prima e la seconda guerra mondiale hanno una data formale d’inizio. La prima il 28 giugno 1914, quando a Sarajevo un patriota croato sparò all’erede al trono dell’impero di Austria-Ungheria e l’altra il 1° settembre 1939, quando le truppe germaniche varcarono il confine polacco. Ma cominciarono in realtà la prima dopo un mese, quando le truppe tedesche entrarono in Belgio e Olanda, la seconda nello stesso modo nell’aprile 1940, quando sempre le truppe tedesche, stavolta fasciste, attaccarono ad Occidente. Il periodo di guerra/non guerra dal 1939 al 1940 fu così lungo che, nel mentre, i paesi in guerra tra loro parteciparono da alleati dei finlandesi alla guerra che era scoppiata tra Unione Sovietica e Finlandia.

La prima guerra fu un massacro (1914-1918) che preparò soltanto la seconda, senza costruire una vera pace. La seconda (1939-1940) - con la decisione fascista (improvvida per loro) di aggredire l’Unione sovietica, trasformandola in una guerra tra tutte le potenze non fasciste e i paesi dell’Asse - ci ha consegnato un mondo che fino alla fine del secolo XX ci aveva lasciato un equilibrio precario ma di pace.

Non abbiamo nessuna garanzia che questa guerra resti confinata alla martoriata terra ucraina.

E’ folle che il governo italiano corra senza riflettere verso una politica di crescente coinvolgimento!

Come in ogni guerra, le prime vittime sono le persone comuni, i loro diritti, le aspirazioni ad una vita dignitosa, ad assicurare un futuro alle nuove generazioni.

Si alzi forte la voce della pace!

Noi non vogliamo la guerra. Non la vogliamo.