“MilanoInMovimento”, dieci anni di movimento vissuti intensamente - di Matteo Colò

Dieci anni, si sa, in politica sono un’era geologica.

E proprio per festeggiare il raggiungimento dei dieci anni di vita, nell’ottobre 2021, MilanoInMovimento, sito d’informazione indipendente legato ai movimenti sociali milanese, ha pubblicato un libro dal titolo eloquente: “MIM21, dieci anni d’informazione dalla parte giusta della barricata”.

Altrettanto emblematica è una citazione di Oscar Wilde che apre la pubblicazione a proposito della supposta e spesso sbandierata neutralità dell’informazione giornalistica: “Si può esprimere un’opinione davvero imparziale soltanto su cose che non ci interessano. Ragion per cui, indubbiamente, un’opinione imparziale è sempre del tutto priva di valore”.

E infatti, se c’è una cosa che MilanoInMovimento dichiara apertamente nella sua “ragione sociale” è l’essere un sito di informazione apertamente di parte, anzi partigiano: dalla parte di chi scende in piazza per rivendicare diritti e una vita migliore.

Talmente di parte (a sinistra) da farne un carattere distintivo e identitario, una bandiera di cui andare fieri tanto da far dichiarare a un redattore durante un’affollata presentazione a Milano: “Il ‘dalla parte giusta’ della barricata ci è venuto in mente guardando una volta una diretta di Local Team che, quando la situazione in piazza si è scaldata, ha iniziato a trasmettere dalle spalle della Polizia che caricava. Ecco, ci siamo detti, una cosa del genere a noi non capiterà mai. E del resto più di una volta è capitato che qualche nostro redattore si prendesse qualche manganellata mentre stava documentando situazioni di piazza un po’ tese”.

Le 208 pagine del libro pubblicato con Prospero Editore l’autunno scorso e contenenti anche un ricco apparato iconografico raccontano l’evoluzione e le tappe dei movimenti sociali milanesi dal 2011 al 2021 focalizzandosi soprattutto sulle situazioni di conflitto messe in campo da quel magmatico e frastagliato insieme di spazi sociali e soggetti autogestiti a cui MiM fa riferimento. Stiamo dunque parlando di centri sociali come Lambretta e ZAM, di collettivi studenteschi come la Rete Studenti Milano e Studenti Tsunami e di gruppi transfemministi come De Gener Azione.

La redazione del sito dichiara apertamente di non aver voluto pubblicare un’enciclopedia del movimento milanese, ma di aver voluto parlare di ciò che conosceva meglio, delle realtà ad essa più vicine. Il dare voce a persone che si “sporcano le mani” quotidianamente con la politica di strada del resto, è un titolo di vanto per MilanoInMovimento, com’è titolo di vanto il fatto di non essere giornalisti professionisti, ma militanti politici che scrivono in modo volontario e per vivere si guadagnano la pagnotta con altri lavori.

L’opera si apre con una ricca cronologia spazio-temporale che cita alcuni tra i più importanti eventi dell’ultimo decennio sia a livello milanese, che italiano che internazionale. Si passa quindi da una data di piazza particolarmente importante come può essere stato un Primo Maggio NoExpo ai risultati delle elezioni politiche ad alcune grandi vicende internazionali con focus soprattutto sulle lotte di alcuni popoli come curdi e palestinesi.

Successivamente si aprono i capitoli tematici, ognuno concentrato su quelli che, un tempo, sarebbero stati definiti i fronti o settori di lotta. E dunque ecco i capitoli: crisi, abitare, spazi, metropoli, repressione, antifascismo, genere, scuola, migrazioni, internazionalismo, clima e pandemia.

L’opera si chiude con un’appendice fotografica con gli scatti migliori dell’archivio di MiM.

Il filo conduttore della narrazione è la metropoli di Milano come palscoscenico privilegiato dove si sono sviluppati i grandi e rapidi mutamenti sociali degli ultimi anni.

Mutamenti sociali che hanno profondamente influenzato la militanza politica diventata più fluida proprio a cavallo con la seconda metà del decennio (il NoExpo viene preso come data simbolica spartiacque tra un “prima” e un “dopo”).

Non è un caso che il libro dedichi grande attenzione ad alcune tematiche che hanno fortemente contraddistinto gli ultimi anni di mobilitazioni e che hanno coinvolto le fasce più giovani della popolazione. Stiamo parlando quindi delle battaglie sul genere, per la giustizia climatica e contro il razzismo.

Altro elemento che emerge da ogni pagina è la voce dissonante di MiM rispetto alla narrazione tronfia e autocompiaciuta di una Milano vista come il “migliore dei mondi possibili” quando si tratta invece di una città a due, se non a tre velocità, che con la pandemia sta lasciando indietro ancora più persone di quante ne avesse lasciate prima.

Un libro interessante. Una voce fuori dal coro.


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