NO di quorum - di Frida Nacinovich

Reds n. 08 2016 Hits: 2118

Chi l’avrebbe mai detto che nell’anno di grazia 2016 una televisione nazionale avrebbe avuto il coraggio di trasmettere in prima serata un faccia a faccia tra Matteo Renzi e Ciriaco De Mita? Per i più giovani, il democristiano De Mita, classe 1928, è stato fra i protagonisti della scena politica italiana nel corso degli anni ottanta.

Per i più anziani, il (post) democristiano Renzi, classe 1975, è il terzo presidente del consiglio che vuole cambiare la Costituzione, dopo Bettino Craxi e Silvio Berlusconi. Nel tentativo di volgere a suo favore il voto referendario, il ‘nuovista’ Renzi ha deciso di sfidare davanti alle telecamere non solo De Mita ma anche Beppe Grillo e Massimo D’Alema, entrambi vicini ai settant’anni. Il nuovo contro il vecchio, il giovane contro gli anziani. Il problema - oltre al fatto che la riforma è talmente pasticciata da far inorridire sia i costituzionalisti in erba che quelli attempati - è che il vintage si è prepotentemente affermato in molti aspetti della nostra vita quotidiana.

Dalla moda alla musica, i pantaloni strappati al ginocchio dei Ramones sono più che mai ‘in’, quelli a fiammifero dei renziani stanno diventando rapidamente ‘out’. I calciatori hanno ricominciato a calzare le scarpette nere per giocare, Maurizio Costanzo ha ripreso a fare il suo show. Nostalgia canaglia. Anche di quando i contratti di lavoro erano a tempo indeterminato, la scuola e l’università erano pubbliche per davvero, la sanità era garantita, con un solo stipendio la famiglia riusciva ad andare avanti. Certo, non c’erano né le slide né gli smartphone, le partite in diretta in televisione erano solo il mercoledì sera per le coppe europee. Si stava meglio quando si stava peggio? Ai posteri l’ardua sentenza.

Comunque sia il nuovo non avanza, almeno sul referendum costituzionale. Non lo dicono solo i sondaggi, lo fa capire anche l’ex berlusconiano Angelino Alfano, deciso a rinviare l’appuntamento con le urne causa terremoto. L’hanno lasciato solo come i giapponesi nelle isole del Pacifico.

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