Vigilanza privata e servizi fiduciari: piccolo prontuario sul settore - di Sabina Bigazzi

Le licenze rilasciate dalle Prefetture alle imprese di Vigilanza Privata sono circa 850. Un numero astronomico se si pensa che gli addetti del settore sono circa 42000 e che le licenze sono tendenzialmente in aumento, mentre l’occupazione sta diminuendo.
Il numero degli addetti alla Sicurezza “passiva” (ex portierato) non è quantificabile con certezza, ma si calcola che siano almeno il doppio ed in costante aumento.

Per la Vigilanza esiste storicamente un solo CCNL applicabile: il nostro. Tuttavia lo scorso ottobre è stato sottoscritto da SINALV CISAL (priva di rappresentatività), con associazioni fatte di consulenti del lavoro, un nuovo CCNL. Attualmente è applicato da una sola azienda in Campania, vedremo se grazie all’attività di contrasto, anche con il supporto delle istituzioni, si riuscirà ad evitarne la diffusione. Va evidenziato a proposito delle imprese del settore che, in base al regolamento attuativo del TULPS, fra i molti requisiti di cui devono disporre per ottenere e/o rinnovare la licenza si segnala la certificazione dell’integrale applicazione del CCNL.

Altra storia per la sicurezza passiva, dove i CCNL sono innumerevoli (Safi, Multiservizi, Ugl, CISAL e via discorrendo, oltre ai regolamenti derogatori di un mare di cooperative; anzi, per la verità la maggioranza sono cooperative), oltre al nostro.
Più di un quarto degli addetti opera in Lombardia e Lazio. La retribuzione tabellare per un 4° livello è di circa 1300€, ossia molto bassa, soprattutto a causa della storica lungaggine dei rinnovi. Le retribuzioni sono tuttavia drogate da un abuso del lavoro straordinario (a fine anni 90, con lo straordinario, una GPG poteva andare ben oltre i 2 mln di lire, ed all’epoca erano soldi): oggi possono arrivare anche ai 1800 €, e non si tratta di casi eccezionali.

Le retribuzioni dei “passivi” rappresentano un’altra storia. È’ vero che nel CCNL scorso le retribuzioni da noi previste erano molto basse. La scelta che facemmo fu quella di costruire un impianto normativo molto serio e solido, cercando di creare comunque un contenitore attrattivo per le imprese.

Contrariamente a quanto si può pensare, il settore è molto sindacalizzato e la FILCAMS è, e non lo diciamo noi, il sindacato più rappresentativo. Purtroppo però è rappresentativa anche l’UGL, e vi è una pletora di sindacati autonomi anche legati ad una specifica realtà o ad una specifica necessità individuale. Ovviamente i piccoli sindacati autonomi sono molto incoraggiati dalle imprese che ne traggono un vantaggio. Ciò rappresenta una notevole dispersione di energia e forza.
Il CCNL è scaduto il 31 dicembre 2015.


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