Abbiamo la testa dura, come i fatti - di Andrea Montagni

Le teste sono tutte uguali e quando vengono rotte fanno male a tutti allo stesso modo. Ma picchiare i dirigenti del sindacato (che quelli della DIGOS conoscono benissimo) è un messaggio politico forte. “Pestiamo anche quelli che dovrebbero fungere da interlocutori”. Ce n’è per tutti. Una splendida traduzione delle indicazioni del presidente del Consiglio sul fatto che con il sindacato non si tratta...
Ci sono fatti che pesano tantissimo. La campagna del Presidente del Consiglio tesa a delegittimare il sindacato confederale, la CGIL in particolare, e a confinarlo nel ristretto ambito aziendale in un modello strettamente tradeunionistico che contraddice l’idea stessa di confederalità, propria del sindacalismo italiano, ha prodotto un frutto che è stato colto non ancora maturo: il pestaggio dei dirigenti della FIOM e della CGIL è avvenuto troppo presto e nel momento sbagliato, proprio mentre il sindacato svolgeva il compito a cui la politica vorrebbe confinarlo, quello di tutelare i lavoratori nel solo ambito aziendale.
La grande manifestazione del 25 ottobre ha colto di sorpresa il governo e i padroni.
E’ scesa in piazza una nuova generazione di lavoratori. Nonostante i limiti, il sindacato italiano ha dimostrato di essere interlocutore di tutto il mondo del lavoro, anche se il suo cuore resta il lavoro dipendente strutturato.
L’unità della CGIL, la determinazione dell’orientamento politico sindacale, le pressioni dei settori più combattivi hanno scosso tante e tanti dall’apatia e dalla rassegnazione, dimostrando che lo spazio per contrastare le politiche liberiste c’è ancora. E’ stata una bella prova di forza politica e organizzativa.
Adesso cercheranno di seminare dubbi e sfiducia, vorranno farci credere che la lotta è destinata ad esaurirsi se e quando il governo porrà la fiducia alla camera dei deputati sul decreto lavoro. Cercheranno di non far capire che ogni delega data al governo in quel decreto sarà materia di scontro sociale e che niente è scontato.
Né lusinghe, né minacce possono fermare il movimento sindacale se rimane compatto di intenti e di azione.
Prepariamo con cura e dedizione i prossimi appuntamenti di lotta e di mobilitazione.
La FILCAMS CGIL, sono certo, farà la sua parte!

 

Molte cose sono nuove, ma altre fanno parte del nostro bagaglio culturale da lungo tempo.


“Il mondo è vostro quanto nostro, ma, in fin dei conti, è a voi che appartiene. Voi giovani siete dinamici, in piena espansione, come il sole alle otto o alle nove del mattino. In voi risiede la speranza. Il mondo appartiene a voi. A voi appartiene l’avvenire.” (Mao Zedong, 1957)

 


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