Ribellarsi è giusto - di Riccardo Chiari

Da due settimane 49 migranti, fra cui tre bambini e almeno una ventina di donne, cercano inutilmente di arrivare sulle coste della Fortezza Europa, trovando sistematicamente portoni sbarrati. Raccolti ben prima di Natale dalle due navi Sea Watch e Sea Eye, vagano per il mar Mediterraneo con temperature invernali e condizioni meteorologiche a dir poco preoccupanti. Le ultime notizie raccontano che la autorità maltesi hanno autorizzato le due navi a restare sottocosta, ed eventualmente a ricevere rifornimenti. Ma il porto di La Valletta resta per loro off-limits. Lo chiede l'Europa? Sembra proprio di sì.

Per fortuna, ogni tanto, qualcuno si ribella. Di fronte al “decreto sicurezza” varato dal governo Conte-Salvini-Di Maio e approvato da un Parlamento mai stato così xenofobo, il sindaco palermitano Leoluca Orlando ha deciso di bloccare, in parte, il provvedimento. Lo ha fatto chiedendo al responsabile dell'anagrafe di sospendere, per gli stranieri eventualmente coinvolti dalla controversa applicazione della legge, qualunque procedura che possa intaccare i diritti fondamentali della persona, “con particolare, ma non esclusivo, riferimento alle procedure di iscrizione della residenza anagrafica”.

La decisione del sindaco Orlando va ad intaccare una delle più discusse, e contestate, norme del “decreto sicurezza”: quella per cui, alla scadenza del permesso di soggiorno per motivi umanitari, i cittadini stranieri non potranno più iscriversi all'anagrafe. La norma colpisce anche i minori non accompagnati, che hanno tutti il permesso di soggiorno per motivi umanitari. E perfino gli stranieri che hanno un permesso di soggiorno per motivi di lavoro, nelle pieghe delle interpretazioni del provvedimento, rischiano di essere respinti dagli uffici comunali. Con tutte le conseguenze del caso.
Ad essere di manica larga, i migranti in Italia sono circa il 10% della popolazione. E gli sbarchi sulle coste della penisola nel 2018 sono stati meno di 24mila, così come registra l’Organizzazione internazionale per le migrazioni. Eppure la battaglia politica italiana, ed europea, verte ossessivamente su di loro. In un continente abitato da 500 milioni di persone, di cui 60 milioni in Italia. Questi sono i numeri. Gli stessi che raccontano, nella dimensione capitale dei beni mobili (i soldi) e immobili, che le disuguaglianze crescono giorno dopo giorno in Italia, in Europa, e in gran parte del pianeta Terra.
Nella Dichiarazione dei diritti umani, redatta appena 70 anni fa, sta scritto: “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Nessun individuo potrà essere sottoposto a trattamento o punizioni crudeli, inumani o degradanti”. In un battito di ciglia, visti i tempi della storia (con la esse maiuscola), questo principio fondante della democrazia sta diventando carta straccia. A meno di una sacrosanta, lucida ribellione a questo stato delle cose.


Print   Email