Al lavoro e alla lotta! - di Federico Antonelli

Dignità del lavoro e dei lavoratori, equità sociale, un modello diverso di Europa con al centro il lavoro, rispetto dei migranti e strategie di accoglienza e integrazione, contrattazione e politiche salariali, democrazia interna alla CGIL e pluralismo nella concordia, necessaria al bene comune dell’organizzazione.

Queste le parole d’ordine della conclusione del XVIII congresso. Parole d’ordine ribadite nel corso dell’applauditissimo intervento del neo eletto segretario Maurizio Landini.
Quelli di Bari sono stati giorni impegnativi. Duri per le incertezze di un esito mai scontato. Entusiasmanti per il livello di un dibattito intenso.

Congresso iniziato con la colpevole assenza del governo e concluso con un risultato finale che ci permette di presentarci, al paese e alle lavoratrici e lavoratori che a noi si rivolgono, uniti in una linea condivisa.

Se è giusto e corretto che tutti gli interventi finali abbiamo richiamato all’unità, e noi ci riconosciamo in questo obiettivo, pur in una visione pluralista e democratica dell’organizzazione, riteniamo che una profonda riflessione vada fatta su questo congresso. Non per mettere l’accento sulle divisioni, ma sui meccanismi democratici e politici che tutti i pluralismi devono poter praticare. Perché le regole sono garanzia di tutti, e soprattutto il rispetto delle stesse è sicurezza di trasparenza del dibattito, lealtà delle posizioni e chiarezza nei confronti degli iscritti.

Ora che il congresso è concluso siamo chiamati a un grande e vero obiettivo: far vivere nelle aziende e nelle piazze la nostra linea. A cominciare dalla grande manifestazione del giorno 9 febbraio.
Perché il vero cambiamento è in noi, e richiamando le parole conclusive della Segretaria uscente Susanna Camusso: compagni, al lavoro, alla lotta!


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