Iniziativa, merito e competenze - di Giorgio Ortolani

Finita la conferenza di organizzazione la Cgil sta promuovendo iniziative a tutto campo, con la campagna per la carta dei diritti universali dei lavoratori.

Dall’esito di quest’iniziativa, unitamente a quelle sull’attuazione dell’accordo sulla rappresentanza (gen.-feb. 2014), sulla revisione della legge Fornero (dic. 2015) e all’accordo CGIL CISL UIL sui modelli contrattuali (dic. 2015), dipenderà la nostra capacità di intervenire sulle condizioni reali di vita dei lavoratori e dei pensionati del nostro paese.

Lavoro Società-Sinistra Sindacale è un’area di sinistra interna alla maggioranza. Le idee e la pratica dei compagni della sinistra sindacale hanno concorso a determinare le scelte strategiche della CGIL. Ma nel definire e nell’orientare tattica e modalità di azione (sempre più importanti nel mondo d’oggi) il contributo di Lavoro Società viene preso in considerazione?

Il Piano del Lavoro del 2013 è stata una buona elaborazione che però non è diventato argomento di dibattito e iniziativa politico sindacale. I referendum sul Fiscal Compact che abbiamo appoggiato nell’estate del 2014 sono stati un fallimento. La raccolta di firme sugli appalti, che doveva vedere tutta l’impegno di tutta l’organizzazione, ha avuto un risultato tutt’altro che soddisfacente: 300 mila firme in 6 mesi, mentre la CISL ne raccoglieva nello stesso periodo oltre mezzo milione sul fisco!

Il funzionamento dell’organizzazione, la sua capacità di far corrispondere le azioni ai propositi che votiamo nei direttivi deve essere l’impegno principale dei compagni e delle compagne di lavoro e società e di tutta l’organizzazione. Sappiamo bene quanto contino nella messa in pratica delle scelte definite dalla CGIL le persone chiamate a svolgere un ruolo esecutivo nell’organizzazione.

Per questo pensiamo che nel processo di rinnovamento in atto nella CGIL, insieme a genere e età, le competenze e il merito debbano essere elementi fondamentali per riformare la nostra organizzazione. Non vogliamo restare organizzati in area solo per garantire la sopravvivenza e il diritto di tribuna nei direttivi.


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