Angelo Ganugi e il sindacato fiorentino sotto il fascismo - di Calogero Governali

Angelo Ganugi nacque a Galluzzo (frazione di Firenze oggi inglobata dalla città) il 10 settembre 1875. Quando la polizia politica inizia ad interessarsi a lui è oramai un maturo sessantaquatrenne che ancora lavora come impiegato privato (è cassiere in una trattoria). E’ il novembre 1939 quando viene assegnato dalla commissione provinciale per i provvedimenti di polizia ad 1 anno di confino politico per aver pronunciato “in pubblico esercizio frasi disfattiste denotanti la sua avversione al regime”. La pena sarà poi commutata, nel successivo processo, in una ammonizione, cosa che gli consentirà di continuare a vivere a Firenze. Il fascicolo di polizia non viene successivamente aggiornato e pertanto non sappiamo come si conclude l’attività e la vita di Ganugi che in pieno regime ha il coraggio e la coerenza politica di professare la sua avversione al fascismo, segno di una consapevolezza democratica maturata all’interno del movimento sindacale di categoria al quale si era dedicato fin dalla sua gioventù.
Aiutati dai periodici della categoria, sappiamo infatti che fin dal 1910 il Ganugi è una figura di spicco della sezione di Firenze dei lavoratori di Albergo e Mensa. In quest’anno è infatti membro della Commissione organizzatrice del 3° Congresso nazionale dei Lavoratori di Albergo e Mensa che si terrà a Firenze nella sala della sezione fiorentina in via delle Belle donne. Sarà lui il delegato al Congresso della sezione fiorentina ed è inoltre incaricato di pronunciare il discorso di apertura e a rivolgere il saluto di benvenuto ai delegati al Congresso che trascriviamo da “Il lavoratore di albergo e della mensa”. “A nome delle Associazioni fiorentine dei lavoratori di Albergo e mensa io porgo il saluto fraterno ed augurale a tutti i compagni congressisti che da ogni parte d’Italia sono venuti nella nostra Firenze a portare il prezioso contributo della propria intelligenza in quest’assise di lavoratori, a trattare gli ardui problemi posti all’ordine del giorno che dovranno segnare la direttiva alla nostra Federazione ed imperniare quel lavoro proficuo ad ogni singola sezione in rapporto ai deliberati che qui verranno emessi; di preparare un lavoro di comune accordo con le altre Associazioni consorelle, per poi una buona volta, spazzato di mezzo tutto quello che fino ad oggi ha ostruito il cammino ascensionale della nostra classe, arrivare a quella meta tanto desiderata; irregimentare ed accogliere sotto un unico vessillo le varie energie sparse e combattere, tutti uniti e concordi, per un solo ideale: la conquista dei nostri diritti ed il miglioramento morale e materiale della Classe. Questo è il fervido augurio che faccio prima di inaugurare i lavori del Terzo Congresso nazionale. Saluto inoltre la compagna Balabanoff che con la sua presenza e con la sua parola porta in questo nostro congresso la nota gentile sì, ma fiera e piena di fede in prò dei lavoratori nostri compagni”.
Questa serie di incarichi ci fa dedurre che la sua attività all’interno dell’Associazione fiorentina del sindacato, oltre ad essere rilevante ed apprezzata, deve risalire indietro nel tempo. Le sezioni fiorentine, in questo periodo, svolgono un ruolo primario e di traino nella costruzione della Federazione nazionale dei lavoratori di Albergo e Mensa unitaria a livello nazionale, quando ancora manca l’apporto delle sezioni di categoria milanesi che formalmente non aderiscono alla Federazione.
Ritroviamo Il Ganugi, nel marzo 1913, al 4° congresso della Federazione dei Lavoratori di Albergo e Mensa quando, insieme a Mazzoni, è delegato del Comitato regionale Toscano. Sebastiano Del Buono porta il saluto della Camera del lavoro di Firenze e viene eletto a presiede il Congresso. Ganugi con Pardini e Gualdoni è eletto alla Commissione per la verifica dei poteri. Quindi anche in questo Congresso il Ganugi svolge un ruolo importante di dirigente ed è insieme a Mazzoni estensore della proposta di un “giurì d’onore” per appianare le pregiudiziali delle associazioni milanesi, riunite nel Comitato Lombardo, a cui si erano aggiunte le sezioni di Spezia e di Torino, per far sì che il Congresso fosse unitario e superasse le divisioni. Anche se Ganugi non viene eletto a cariche di primo piano a livello nazionale è sicuramente un dirigente di primissimo piano a livello locale ed è uno dei principali artefici della ricostituzione di quella Federazione di categoria che possa “accogliere sotto un unico vessillo le varie energie sparse” che era stata la sua speranza e il suo augurio al precedente congresso e che a breve diventerà realtà.


Per approfondimenti vedi:
Il lavoratore di albergo e della mensa” 1910 n. 51; 1913, n.1.
Camerieri, commessi, impiegati … sovversivi” di Luigi Martini – Roma, Promoart, 2010, pp. 55-58.


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