Lavoro Società CGIL: verso un'assemblea nazionale - di Giacinto Botti, Sally Kane, Beniamino Lami, Giovanni Mininni

“Lavoro Società, sinistra sindacale di maggioranza congressuale”, è un’aggregazione di rappresentanza nazionale confederale che, nella nuova fase e in continuità con l’esperienza di area programmatica, vuole affrontare la sfida del cambiamento cimentandosi sul merito sindacale.
Ci sentiamo impegnati a non disperdere il patrimonio storico e il valore di una sinistra sindacale di identità confederale, non minoritaria nella prassi e nell’elaborazione, e con un forte senso unitario e di appartenenza alla CGIL.
Lavoro Società ha sempre cercato di dare alle proprie idee e diversità la dignità di battaglie di principio e di merito sindacale e, forte di questo patrimonio, come deciso dal coordinamento nazionale del 29 luglio u.s., giungerà entro la fine di ottobre ad un’Assemblea nazionale, nella quale verranno discussi e definiti i contenuti di merito sindacale, con l’obiettivo di dare sostanza e prospettiva alla nostra identità di sinistra sindacale di maggioranza, misurandoci sulla prospettiva e sulle questioni che abbiamo di fronte e che ci aspettano nel prossimo futuro. Il percorso dell’Assemblea sarà caratterizzato da un ampio confronto collettivo aperto a tutte le istanze e sensibilità che si espliciteranno nei territori e nelle categorie.
(…) Lavoro Società ha condiviso il documento congressuale di maggioranza e le undici azioni e, con gli emendamenti nei congressi di base, ha apportato il proprio contributo al documento conclusivo del XVII Congresso.
Quel documento e le undici azioni sono il nostro riferimento.
Siamo pronti, anche in vista della prossima Conferenza di organizzazione, a ripensarci senza steccati e autoreferenzialità, in un percorso aperto, non di competizione tra gruppi dirigenti ma di prospettiva, per una più ampia sinistra sindacale in una CGIL più forte e rappresentativa.
Il nostro impegno e la nostra azione coerente sono rivolti a dare forza e concretezza al Piano del Lavoro, ad applicare ed estendere l’importante accordo sulla rappresentanza, a mettere in pratica quanto contenuto nel documento congressuale e a realizzare la campagna di assemblee per costruire e far vivere nel Paese la vertenza generale su Previdenza e Fisco, e per ridistribuire il reddito dai grandi patrimoni al lavoro e al sistema previdenziale pubblico, recuperando sulla ferita prodotta dalla Legge Fornero.
Vogliamo contribuire a rinnovare la natura generale, plurale, autonoma e democratica della CGIL, con la sua storia di sindacato di rappresentanza generale e degli interessi della classe lavoratrice, con un respiro strategico. Una CGIL capace di ripensarsi e con il coraggio di cambiare restando però ancorata alla sua cultura, che affonda le radici in quella del movimento operaio del ‘900, fondata sui valori della Costituzione repubblicana, sulla partecipazione degli iscritti e delle iscritte e sulla contrattazione. Una CGIL unita e coesa, a partire dal suo gruppo dirigente, nella difesa di conquiste storiche - dallo Statuto dei Lavoratori al diritto del rinnovo contrattuale - che devono diventare stabili e universali, e con la capacità di dare risposte ai problemi delle persone, guardando alla società di oggi e del futuro, rifuggendo dalla demagogia nuovista e giovanilistica che svalorizza competenze ed esperienze, senza peraltro aiutare il necessario ricambio generazionale.
(…) occorre dare valore a quello che facciamo, a quello che difendiamo e conquistiamo con le tante mobilitazioni, le iniziative e le vertenze territoriali, a quello che continuiamo a rappresentare, anche in termini identitari e organizzativi, per una parte significativa del mondo del lavoro e dei pensionati, mantenendo aperti la dialettica interna e il pluralismo delle idee, com’è nella storia democratica della CGIL.
Per noi è indispensabile partire dalla realtà dei luoghi di lavoro e della società, da chi non si rassegna alla crisi, non cede alla logica corporativa e si organizza e lotta collettivamente per una società diversa e più giusta. La profondità della crisi economica va affrontata con un progetto di valore generale, per non rinchiuderci nell’illusoria dimensione corporativa, localistica, settoriale o categoriale. Ciò è possibile solo valorizzando e rafforzando la confederalità e il senso di appartenenza, creando una prospettiva e una speranza per le persone.


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