Il Conte dimezzato - di Frida Nacinovich

Il presidente del Consiglio meno accreditato della storia italiana in questi giorni è a Bruxelles. Deve contribuire all’elezione degli organi europei dopo il voto del 26 maggio, a quanto raccontano i corrispondenti di giornali e tv, Giuseppe Conte non se la sta cavando affatto male. Per una volta, soprattutto, è lui a finire sotto i riflettori delle telecamere e non Matteo Salvini e Luigi Di Maio. I quali, settimana dopo settimana, più che la strana coppia Jack Lemmon Walter Matthau, sembrano le sorellastre di Cenerentola, Anastasia e Genoveffa.

Litigano sempre i due vicepremier, si accapigliano, non c’è argomento che non diventi oggetto di polemica interna alla maggioranza di governo.

Visto che il gioco è bello quando dura poco, mentre le baruffe Chiozzotte fra Salvini e Di Maio vanno invece avanti da un anno, non è difficile capire perché nelle classifiche dei sondaggisti stazioni ai primi posti in popolarità proprio lui, Giuseppe Conte, professore ordinario di diritto privato nell’ateneo fiorentino.

“Conte chi? L’ex allenatore della Juve?”: era invariabilmente questa la vox populi (che è vox dei) che aveva dato il ben venuto al nuovo inquilino di palazzo Chigi.

Ora invece gli italiani hanno iniziato a conoscere meglio anche il Conte meno famoso. E lo apprezzano, sia quando cerca difficili se non impossibili mediazioni fra le due forze politiche, M5S e Lega, che hanno firmato il patto di governo, sia quando chiama alle loro doverose responsabilità istituzionali, che comportano onori ma anche oneri, i suoi due pittoreschi vicepremier impegnati, entrambi, in una quotidiana, snervante gara a chi ha più follower, più like, in definitiva più sostenitori. Se poi il premier riuscirà a tornare da Bruxelles con qualche risultato sullo scacchiere continentale, e facendo allontanare l’ipotesi della procedura di infrazione sui conti pubblici, da dimezzato diventerà un Conte intero.

Giustificando lo slogan ‘una poltrona per tre’, che parafrasando un irresistibile film di John Landis, fotograferebbe lo stato delle cose. 


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