Filcea: una storia importante lunga quindici anni

La  riorganizzazione sindacale dei lavoratori del commercio, dopo la caduta del fascismo, fu abbastanza lenta e stentata con la Cgil che premeva per la creazione di una Federazione nazionale dei lavoratori del commercio (1944-1945).
Preceduto da un Convegno preparatorio (giugno 1946), nell’ottobre successivo si celebrò a Roma il Congresso costitutivo della Federazione italiana dipendenti dalle aziende commerciali e affini (Fidaca).
La bozza di statuto all’articolo 2 elencava i lavoratori dei settori merceologici, molto eterogenei, inquadrati nella categoria. Ai punti successivi elencava le funzioni e gli Organi centrali della Federazione: il Congresso, il Consiglio direttivo, il Comitato esecutivo, la Segreteria; a questi si aggiungevano quelli di controllo: Sindaci e Ispettori.
Gli organi periferici erano rappresentati da: Federazioni provinciali, leghe, sezioni camerali e mandamentali, inoltre erano previsti dei Sindacati per i lavoratori di comparti particolari.
La contrattazione spettava alla Federazione nazionale per gli aspetti normativi e a quelle provinciali per quelli retributivi. L’aspetto più urgente da affrontare era proprio quello di un riassetto contrattuale meno articolato di quello, all’epoca, vigente (ben 25 diversi contratti, eredità del fascismo). La questione si presentò talmente complessa che l’armonizzazione del sistema contrattuale fu rimandata ad un secondo momento, concentrandosi subito sulla difesa del potere d’acquisto delle retribuzioni.
Nel dicembre del 1946 il nome venne cambiato in Federazione italiana lavoratori del commercio ed aggregati (Filcea) che conservò fino al 1960, quando confluì nella Filcams.
Il secondo Congresso si tenne a Montecatini nel febbraio del 1948, elesse a Segretario generale Guglielmo Rizzo, fissò definitivamente la sede della Federazione a Roma e confermò l’adesione alla Cgil.
Durante i lavori congressuali si evidenziarono contrasti tra le varie correnti (Pci, Psi, Dc, ecc.), oltre che sulla composizione degli organi dirigenti anche su alcune impostazioni programmatiche. Infatti l‘eterogeneità della categoria rendeva difficile elaborare e ridurre a sintesi piattaforme e istituti contrattuali. La Cgil si adoperò per il superamento dei problemi, ma la situazione precipitò dopo lo sciopero del luglio successivo per l’attentato a Togliatti, sfociando nella scissione della componente cattolica (agosto 1948).
La situazione divenne molto grave, soprattutto sul fronte contrattuale, e fu con questi problemi che si arrivò al 3° Congresso tenuto nell’agosto del 1949 a Perugia. Il Congresso elesse un nuovo Comitato direttivo e confermò Rizzo a Segretario generale. Anche in questo Congresso il tema più dibattuto fu quello contrattuale-normativo con particolare riferimento agli orari, al lavoro discontinuo, all’inquadramento, ecc. Per superare i problemi organizzativi la Cgil promosse la costituzione di una nuova Federazione nazionale (Filcat) dotata di indipendenza funzionale e organizzativa. Questa riorganizzazione, che doveva vedere la fusione di 5 federazioni di categoria, ebbe una vita effimera, tanto che dopo circa 1 anno fu sciolta. Nel 1950 fu firmato un contratto, valido per quasi tutto il comparto del commercio, che rappresentò una svolta positiva. Rimanevano i problemi legati agli accordi speciali e all’esclusione dei contratti degli stagionali.
Nel 1952 si tenne a Torino il 4° Congresso che riconfermò a Segretario Rizzo. Il dibattito si focalizzò sugli aspetti normativo-contrattuali che, pur con la soddisfazione per i progressi ottenuti, impegnavano la Filcea ad estenderlo ai lavoratori che ne erano rimasti esclusi.
Il 5° congresso si tenne a Cesena dal 15 al 18 gennaio 1956: al centro della discussione venne posta l’azione rivendicativa della categoria e quella sull’ampliamento della Filcea che, a metà anno, vide la confluenza della Federazione barbieri e parrucchieri e quella dei Dipendenti delle Farmacie. Nel 1957 per divergenze politiche si dimisero il Segretario generale Rizzo e il Vicesegretario Di Giesi, che poi approderanno alla Uil. Alla Segreteria generale venne eletto Giulio Montelatici, già segretario della CdL fiorentina, che nel 1958 fu sostituito da Domenico Gotta. Nel giugno 1958 venne conquistato il contratto unico per tutta la categoria che, recepito in una legge, divenne “erga omnes”.
Il 6° congresso del marzo del 1960 fu l’ultimo, quello che vide la nascita della Filcams.

Calogero Governali
Centro documentazione
e Archivio storico Cgil Toscana


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