Portinerie, le vite sospese di sessantatrè lavoratori

I lavoratori delle portinerie della Regione Toscana stanno ancora aspettando cosa sarà del loro lavoro... e della loro vita.
A fine settembre scade l’ultima proroga, la gara è sospesa: saremo tutti sulla strada? Saremo affidati a Consip con una paga netta di euro 3,90? Verrà aggiudicato l’appalto ad una delle sei aziende che l’avranno vinta con un importo inferiore a quello del Consip e quindi con una paga ancora inferiore ai 3,90? Cos’altro? Disoccupazione o lavoro che non permette una vita dignitosa... che non permette una vita!
Fra noi 63 lavoratori che prestiamo servizio - nelle portinerie, al centralino, come autisti - molti ultracinquantenni, molte donne, qualcuna, anche, che lotta per vincere, per sconfiggere (e ce la farà!) una terribile malattia.
Sessantatré famiglie, molte monoreddito, che attendono una risposta: ci aspettavamo una sensibilità diversa, un confronto, una vera concertazione, così cara al nostro Presidente Rossi; ci aspettavamo che non si tagliasse dal basso, così come lo stesso Presidente della Toscana ha detto più volte…
Vogliamo lavorare, continuando ad essere quei lavoratori di serie B che l’istituzione degli appalti ha creato, lavoratori che fanno di tutto e di più ma con diritti e stipendi inferiori: sì, meglio di serie B, ma con con 1.000 euro per sopravvivere!


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