Outlet di Mantova, il confronto sul lavoro festivo

Gli effetti sulla pelle dei lavoratori delle liberalizzazioni del governo Monti non si sono fatti attendere.
All’outlet di Mantova (Bagnolo), il Gruppo Fashion District, con una lettera del 9 marzo, ha comunicato a tutti gli operatori l’allungamento dell’orario di apertura per il periodo estivo (dalle 10 alle 21) e una infornata di nuove aperture nei giorni festivi.
Non solo Pasquetta, 25 aprile e 2 giugno, come accade da diversi anni: la città della moda di Bagnolo ha deciso di aprire anche il giorno di Pasqua, il Primo Maggio e Ferragosto.
La risposta delle lavoratrici e dei lavoratori è sorprendente: in maniera spontanea vengono raccolte 300 firme (su 450 dipendenti) contro la decisione di Fashion District e viene contattata la Filcams per organizzare assemblee.
“Anche nelle assemblee la risposta è stata straordinaria: – spiega il segretario Filcams Daniele Soffiati -  oltre 200 persone a fronte di una situazione che, storicamente, vedeva la partecipazione di 3 o 4 lavoratrici anche quando si discuteva di rinnovi contrattuali”.
Dall’altissima partecipazione dei lavoratori alle assemblee trae forza la richiesta sindacale di un confronto con l’amministratore delegato che, in un primo momento, chiama in causa gli operatori (cioè i 110 negozi) del Centro commerciale i quali non avrebbero manifestato alcuna contrarietà rispetto al nuovo orario e calendario di aperture. Anzi, per l’amministratore delegato, il nuovo calendario di aperture costituirebbe una “scelta responsabile finalizzata a favorire produttività e occupazione per tutti coloro che dal Centro traggono la loro fonte di sostentamento”. Insomma: tutto questo viene fatto per i lavoratori…
Ma il braccio di ferro tra sindacati e azienda continua; nel frattempo la stampa locale dà ampio risalto alla notizia e crescono le prese di posizione contro le aperture, compresa quella del vescovo di Mantova. Il sindacato, forte della mobilitazione dei lavoratori, può mettere in campo, per la prima volta, la possibilità di uno sciopero nel giorno di Pasqua.
Il risultato è una parziale vittoria: per Pasqua l’outlet rimarrà chiuso, ma non il Primo Maggio che, in barba alla festa dei lavoratori, vede i negozi del Fashion District aperti. La vittoria, anche se parziale sul piano del risultato, in realtà è assai importante sul piano simbolico e delle prospettive future: per la prima volta i lavoratori si sono mobilitati e organizzati per difendere i loro diritti.
Ce ne sarà bisogno in futuro, visto che rimane ancora in sospeso la seconda parte dell’anno: Ferragosto e le festività natalizie nonché l’orario estivo che ha ampliato fino alle 21 l’apertura del Centro.
La richiesta di incontro è stata inoltrata a tutti i 110 negozi dell’outlet: il confronto si terrà il 18 luglio.

Matteo Gaddi


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